Absolute Batman recensione cover

Absolute Batman – Prime impressioni

Con DC All In la casa editrice americana entra in una nuova era e, con essa, porta con se una grossa novità: l’Universo Absolute.

Bat Segnale in Absolute Batman

Universo Absolute

Il fumetto americano, si sa, è spesso fondato su eventi importanti che sconvolgono gli Universi narrativi che siamo abituati a leggere ma, a volte, si spinge oltre.

Con il rilancio All In, DC Comics entra nell’era Absolute, con un Universo che fornisce un ottimo punto di partenza per i nuovi lettori e una visione completamente diversa degli eroi più amati.

Al momento, i primi ad aver subito questo trattamento sono coloro che formano La Trinità: Batman, Superman e Wonder Woman.

Sebbene in futuro sono previsti ulteriori arrivi, la prima testata ad essere uscita in Italia è quella sul Crociato Incappucciato.

Il progetto – probabilmente nato per contrastare l’ondata Ultimate della Marvel – vede nuovi e vecchi autori prestarsi a cambiamenti storici, che sconvolgono lo status quo mischiando non poco le carte.

A gestire Absolute Batman ci sono Scott Snyder e Nick Dragotta, un duo che non ha certo bisogno di presentazioni.

Fin dalle prime immagini diffuse, questo nuovo Batman sembrava esplosivo e, anche nell’aspetto fisico, completamente diverso dal Bruce che ogni mese leggiamo nello spillato classico.

Allora tuffiamoci, per la prima volta, in questo nuovo Universo che sembra avere tantissimo da dire.

Batman e Alfred combattono in Absolute Batman

Absolute Batman

Inutile negarlo, fin dalle prime pagine il senso di spiazzamento che ho avuto è stato dirompente.

Capiamoci, non è stato assolutamente spiacevole, anzi, ma trovarsi davanti il nuovo Bruce Wayne che ha 20 anni, che è stato arrestato in passato e che ha girato il mondo per imparare le arti marziali mi ha lasciato a bocca aperta.

Bruce non proviene da una famiglia ricca e, se avete letto almeno un numero del Batman originale, sapete benissimo che questo comporta non avere budget infinito per i gadget utilizzati alla lotta al crimine.

Lotta al crimine che inizia fin da subito, con metodi più violenti del solito e con una tuta – si vede fin dalla copertina – molto più imponente e “spaventosa”.

Ovviamente, non soltanto Batman è diverso: Alfred Pennyworth è un agente segreto che arriva a Gotham per un’indagine che lo porta a interfacciarsi proprio con Batman.

Alfred in Absolute Batman

Veloce e tamarro

Insomma, i primi due volume di Absolute Batman sono un’ottima introduzione a questa nuova visione del personaggio e del suo mondo.

L’unico difetto che al momento ho trovato sta un po’ nella scrittura e un po’ nel disegno – che è una conseguenza -.

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Scott Snyder, nel tempo, ci ha abituati a opere davvero frenetiche e tamarre e, inevitabilmente, il suo modo di fare è ben radicato in questa nuova serie.

Non solo, i disegni di Dragotta non aiutano di certo a frenare questo vento: aspettatevi personaggi giganteschi – con proporzioni praticamente inesistenti -, muscoli fisicamente impossibili e, a volte, qualche citazione non proprio semplice da cogliere.

Se riuscite a chiudere un occhio su questi difetti (che magari per voi sono pregi), vi garantisco che Absolute Batman vi regalerà del tempo di svago e di divertimento con qualche tamarrata (qualcuno ha detto Batmobile?)

Ma tranquilli, ne riparleremo!

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