Dylan Dog 463 recensione marcoafumetti

Dylan Dog 463 – Non dovresti essere qui – Recensione

È arrivato il momento di parlare del solo e unico indagatore dell’incubo. Pronti a tuffarvi dentro il numero 463 di Dylan Dog?

Dylan Dog

Se siete amanti dei fumetti ma leggete soltanto comics americani o manga, probabilmente il nome Dylan Dog non vi è nuovo ma non sapete neanche dire con precisione chi è o cosa fa questo storico personaggio.

Completamente Made in Italy, Dylan Dog è una serie a fumetti edita dalla Sergio Bonelli Editore e il personaggio è nato da un’idea di Tiziano Sclavi, precisamente nel 1986.

Il primo numero, ormai leggendario, si chiama “L’alba dei morti viventi” e ha fin da subito stregato i lettori, tanto da portare la serie a vendere – negli anni novanta – oltre mezzo milione di copie mensili.

Ovviamente, negli anni, il calo delle vendite (qualcuno ha detto aumento di prezzo ad Aprile?) ha portato a diversi rilanci sul personaggio, passato di mano in mano per diversi autori. Nonostante tutto, continua ad essere il secondo fumetto più venduto in Italia e ha ancora tantissimi fedeli lettori che ne apprezzano le avventure.

L’indagatore dell’incubo, spesso affiancato dal suo aiutante Groucho, è amante della paura tanto da averne fatto un mestiere. Parliamo infatti di una vera e propria serie horror, anche se limitare il tutto ad un solo genere è riduttivo.

Dylan Dog è onirico, surreale, e spesso vive – e fa vivere ai lettori – storie che sembrano un intricarsi di sogno (o incubo) e realtà, di paure irrazionali, di ignoto. Insomma, Dylan è stato – e continua ad essere – un punto di riferimento del fumetto italiano che si fa apprezzare per essere ciò che gli altri non sono e non saranno mai.

Dylan Dog 463 cover

Il numero 463

Il numero 463, intitolato “Non dovresti essere qui” ha la bellissima copertina dei fratelli Cestaro ed è scritto da Barbara Baraldi con i disegni di Davide Furnò. Devo essere sincero, nel corso degli anni ho letto la serie regolare dell’indagatore dell’incubo in maniera ballerina, comprando qualche numero di tanto in tanto.

Nelle ultime settimane, la Sergio Bonelli Editore è sulla bocca di tutti per i fatidici aumenti di prezzo e, leggendo qua e là amanti dei personaggi italiani, ho deciso di andare in edicola e comprare un numero di Tex (per me la prima volta) e Dylan.

Non ho fatto male, anzi. Il numero 463 di Dylan Dog mi è piaciuto tantissimo e mi ha letteralmente stregato. “Non dovresti essere qui” parla di una sensazione che chiunque ha provato – e prova – nella vita di tutti i giorni: il dèjà-vu.

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Barbara Baraldi tratta il tema in maniera molto particolare e perfettamente in linea con il personaggio surreale che è Dylan, sempre sul filo sottilissimo che separa il reale dal surreale.

Ad accompagnare questa storia decisamente onirica, ci sono i disegni pazzeschi di Davide Furnò. Non poteva esserci scelta migliore perché l’autore riesce – soprattutto in alcuni momenti dell’albo – a disegnare delle tavole che trasportano il lettore oltre la realtà e che gli fanno vivere le emozioni forti che provano i protagonisti della storia.

Conviene leggerlo?

La risposta secca è sì. I vantaggi degli albi e dei personaggi Bonelli è che – di solito – ogni volume è a se ed è autoconclusivo.

Inoltre, se iniziate ad apprezzare il personaggio, non è difficile recuperare online o ai mercatini qualche volume per conoscerlo meglio. Insomma, le soluzioni non mancano e, sebbene il prezzo del mensile andrà ad aumentare (€ 5,80) il mio consiglio è quello di recuperare questa storia.

Dylan Dog 463 tavola

Non è perfetta, assolutamente, ma è piacevole. I due problemi che ho trovato nel leggerla sono sostanzialmente la limitazione delle pagine che ha portato ad una risoluzione fin troppo veloce (sebbene la pagina finale mi è piaciuta tanto) e la presenza decisamente fuori luogo di Groucho.

Questi però sono i difetti che ho riscontrato io: ognuno di voi dovrebbe leggerla e farsi un’idea. Ah, da Aprile la serie Dylan Dog – Oldboy ricomincia dal numero 1. Quale occasione migliore? Ne parleremo a tempo debito!

Conclusioni
Conclusioni

Dopo tanto tempo sono tornato a leggere un albo di Dylan Dog. Il numero 463 mi ha divertito e catturato, nonostante qualche difetto qua e la.

PRO
  • La storia è scritta bene ed è scorrevole
  • I disegni lasciano senza parole
CONTRO
  • Il finale è forse troppo frettoloso
  • Gli interventi di Groucho sono fuori luogo
8

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