Uno dei manga più attesi dell’anno è finalmente arrivato. Parliamo del numero 1 di Kagurabachi, ovviamente senza spoiler.

L’autore
Kagurabachi è un manga scritto e disegnato da Takeru Hokazono, serializzato a partire dal 2023 sulla rivista Weekly Shonen Jump.
Classe 2000, Hokazono è un fumettista giapponese che acquista il primo spicchio di notorietà dopo aver partecipato al Premio culturale Osamu Tezuka nel 2020 con il one-shot Enten. La sua carriera prosegue con una serie di one-shot che vengono pubblicati su Jump GIGA, fino ad arrivare a Weekly Shonen Jump.
Proprio su questa rivista arriva il boom, grazie a Kagurabachi che ha fin da subito avuto un successo mondiale. Nel corso della sua carriera, Hokazono è stato influenzato da film come John Wick o da videogiochi come Ghost of Tsushima.
La sua più grande ispirazione arriva però dai manga. Sono tante le opere che lo hanno formato e da cui prende spunto: Naruto, Chainsaw Man e L’attacco dei giganti.
Insomma, nomi importanti per il giovane e talentuoso mangaka. Come è andata con il primo numero della sua opera più importante? Parliamone.
Kagurabachi
Pubblicato in Italia da Star Comics al prezzo di € 5,50 con la classica edizione con le alette (di variant ed edizioni speciali non mi va di parlare, perché non condivido assolutamente questa politica), Kagurabachi si può definire in tanti modi diversi, ma in realtà è un battle shonen con diversi stili ed influenze.
Partiamo però dalla trama: Chihiro è un giovane che passa le sue giornate a lavorare i metalli sotto la guida di suo padre, il famoso fabbricante di spade Kunishige Rokuhira, nella speranza di diventare un giorno un fabbro altrettanto abile. Tuttavia, le loro spensierate giornate tra padre e figlio hanno presto termine quando una tragedia colpisce improvvisamente i due. Da quel giorno macchiato di sangue, Chihiro e la sua spada percorrono una sola strada, quella della vendetta. (animeclick)
Nessuna trama particolare, vero? La sensazione che si ha sfogliando – ancor prima che leggendo – Kagurabachi è di trovarsi un manga che di novità ha ben poco.
Partiamo dalla cover che per me è assolutamente piatta. Non è disegnata malissimo, per carità, ma è assolutamente anonima. La classica copertina di uno shonen che vede il protagonista in una posa e questo è ok, ciò che non è ok è il resto: uno sfondo orribile e dei personaggi uguali tra loro messi lì tanto per. Male.
Insomma, il classico fumetto che se trovassi in fumetteria non mi colpirebbe per nulla ma siamo qui per giudicare l’opera, anche perché non si giudica un libro (o un fumetto) dalla copertina.

Le spade incantate
Il primo capitolo non mi è dispiaciuto, mi ha trasmesso sensazioni positive e il rapporto tra Chihiro, il protagonista, e suo padre Kunishige introduce bene il mondo in cui si svolge il manga.
Si percepisce fin da subito una forte differenza nella caratterizzazione dei personaggi, anche quando arriva Shiba, un amico di Kunishige.
Dopo questa breve presentazione dei personaggi e del contesto il manga fa un salto in avanti di 38 mesi e cambia completamente il suo stile.
Ci si ritrova catapultati in una vera e propria guerra dove i protagonisti non sono più i personaggi che abbiamo conosciuto ma le spade incantante. Ce ne sono sei e sono ricercate dai più grandi criminali (e stregoni) del mondo.
Insomma, da qui si succedono una serie di battaglie e di scontri all’ultimo sangue – il manga è abbastanza splatter – tra i personaggi che abbiamo conosciuto e i vari nemici che troveranno sulla loro strada.
Una strada fatta di vendetta e rabbia, in cui non mancano comprimari che ho apprezzato e che sembrano avere una buona caratterizzazione.

Mix di stili
Se avete letto un minimo di manga nella vostra vita – soprattutto quelli del momento – vi renderete subito conto che Kagurabachi non ha nessuna grossa novità.
Non è nient’altro che il classico battle shonen dove il protagonista deve sconfiggere una serie di nemici in sequenza alla ricerca di risposte alle sue domande e che viene affiancato da un gruppo di amici/colleghi ognuno con uno scopo diverso.
Le referenze ad altre opere sono tantissime, a volte sembra di leggere Chainsaw Man, altre volte sembra di leggere Jujutsu Kaisen, altre volte L’attacco dei giganti.
I disegni non sono male, per carità, così come non è male la storia che comunque ha un buon ritmo (forse anche troppo veloce per i miei gusti) e non annoia.
Se siete amanti dei combattimenti dove c’è tanto sangue, personaggi con poteri strambi e un protagonista che sembra invincibile, probabilmente vi piacerà.
Se invece avete letto tanti manga e siete stufi della solita zuppa, probabilmente ve ne dimenticherete dopo un’ora. Io di manga ne ho letti tanti, tantissimi e, sebbene non l’ho trovato pessimo, Kagurabachi al momento per me è l’ennesimo manga che vuole essere tante cose ma che alla fine non eccelle in nulla.
Kagurabachi è l’ennesimo battle shonen manga dove c’è un protagonista figo, un paio di amici al suo fianco, tante botte e, purtroppo, poca sostanza.
PRO
- Tanti combattimenti e poteri
- I disegni non sono male
CONTRO
- Non ha nessuna novità
- Ritmi a volte troppo frenetici
- Ruba idee qua e la