Cover recensione Topolino 3613

Topolino 3613 – Recensione

Con l’arrivo del Carnevale anche Topolino si prepara a dovere: arrivano “Le maschere“!

Un salto indietro

La mia ultima recensione di Topolino risale al numero 3607 e, in generale, l’ultimo articolo sul sito è di un mese fa.

Sono successe tante cose e impegni lavorativi inderogabili – misti a un’influenza che ho fatto fatica a smaltire – hanno rallentato le letture e, di conseguenza, gli articoli sul sito.

Nel frattempo, il mondo dei fumetti non si è fermato e l’annuncio che più sta facendo parlare di se è quello riguardante gli aumenti dei prezzi per le proposte Panini Comics.

L’argomento è molto delicato e questo non è il momento ne il luogo adatto a discuterne, anche perché se siete qui e per sapere cosa penso dell’ultimo numero di Topolino.

Gli ultimi numeri di cui non ho parlato sono stati caratterizzati da una qualità altalenante, con la chiusura dell’ottima saga de “Le Comete” o come il numero con la storia in dialetto, che ha fatto scalpore.

Insomma, è il momento di rimettersi in careggiata, ripartiamo!

Cover e storia a tema

Il disegno di Francesco D’Ippolito con i colori di Andrea Cagol ci porta in una Venezia pronta a festeggiare il Carnevale con Paperino perfettamente vestito per l’evento.

Topolino 3613 cover

Sulle copertine nel corso degli anni è stato fatto un lavoro certosino e il livello è aumentato di parecchio, con cover sempre più vicine e ispirate ai comics americani. Una trasformazione che apprezzo e che sicuramente ha avvicinato tanti lettori al settimanale.

La copertina, come spesso succede, richiama alla storia cardine di questo numero 3613: “Le maschere“.

Scritta e disegnata interamente da Andrea Malgeri, con il suo primo atto – di tre – ci porta in una Venezia particolare, che se da un lato è pronta a festeggiare il Carnevale a modo suo, dall’altro si ritrova costantemente messa a dura prova da un gruppo di criminali al potere.

A difesa del popolo e della città, facciamo la conoscenza di un gruppo mascherato, perfetto per l’occasione: le maschere, appunto. Un buon inizio che ci rimanda nei prossimi numeri.

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Le altre storie del 3613

Sebbene la cover e la prima storia dell’albo siano incoraggiati, le altre storie le ho trovate personalmente stanche e fin troppo riempitive.

Zio Paperone e il frusciante, sonante deposito” di Fabio Michelini e Francesco Guerrini è una storia neanche troppo lunga che però non apporta nulla di più che un lettore costante abbia già letto e riletto.

Interessante come sempre invece “Pippo Spot: una carica di tutto rispetto” di Alessio Coppola che vede Pippo e Ozzy alle prese con la ricerca dell’innovazione e del successo… green. Divertente e molto attuale.

Attuale – ma purtroppo solo quello – anche “Paperino e l’assistenza totale” di Marco Bosco e Ottavio Panaro che racconta l’ennesimo scontro tra il papero e il suo vicino, Anacleto, questa volta a tema assistenti digitali e robot.

Chiude l’albo un’altra avventura di Topeo, questa volta “Ai confini del mondo” di Sergio Cabella e Marco Palazzi. Se avete letto qualche mio articolo precedente su Topolino, sapete bene che le storie “storiche” non le ho mai amate e no, neanche un mese di pausa mi ha fatto cambiare idea. Male!

Conclusioni
Conclusioni

La qualità a cui ci ha abituati Topolino negli ultimi mesi non è assolutamente questa. Il numero 3613 mi è sembrato troppo di passaggio e con storie trascurabili.

PRO
  • La storia sulle Maschere è carina
CONTRO
  • Il resto delle storie sono di scarsa qualità
  • Alcune situazioni sono trite e ritrite
5

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