Topolino 3615 – Recensione del ritorno di Area 15

Lanciata per la prima volta nel 2020, Area 15 racconta le storie di un gruppo di giovanissimi amici e delle loro passioni. Su Topolino 3615, i ragazzi sono tornati!

La cover e i ricordi

Il 3615 è un numero davvero particolare ed emozionante soprattutto se, come me, avete seguito le avventure dei giovanissimi amici fin dall’inizio.

Area 15 è nata in tempo di Covid – ormai una vita fa – dalle menti di Alex Bertani, Robert Gagnor e Claudio Sciarrone. Un team di tutto rispetto che ha fin da subito evidenziato l’importante qualità che le storie volevano offrire.

Storie che sono effettivamente entrate nel cuore di tanti lettori – me compreso – e che raccontano perfettamente la vita di giovani ragazzi, alle prese con i primi amore, le difficoltà e le incertezze della vita e, soprattutto, il senso di avventura.

È un piacere quindi ritrovare su questo numero uno speciale a loro dedicato e vi invito, qualora non lo aveste mai fatto, a recuperare le origini di Area 15 e le storie che nel tempo si sono succedute.

Per l’evento, la copertina è ai disegni di Giuseppe Facciotto con i colori di Andrea Cagol. Una bella copertina celebrativa che ho trovato leggermente spoglia (nonostante i tanti soggetti presenti).

Tuffiamoci ora nell’albo…

Le storie e il ritorno di Area 15

Si parte inevitabilmente con “Area 15 – Newstreet Park” con due episodi – entrambi presenti nel volume – scritti da Marco Nucci e disegnati da Mattia Surroz.

Cosa dire? Fondamentalmente se su una storia c’è scritto Area 15 va letta a prescindere, vista l’elevata qualità che propone. Questa storia lo dimostra ancora una volta: troverete nostalgia, divertimento, ricordi, voglia di fare e tanta, tanta sensibilità. Non voglio rivelarvi nulla ma è una di quelle storie per cui vale l’acquisto di un albo.

Il ritorno di Area 15 continua – oltre ad una bellissima intervista ai creatori – con due storie brevi di Roberto Gagnor e Claudio Sciarrone.

Continua anche la serie dedicata all’amico a quattro zampe di Topolino con “Pluto… in allarme” di Tito Faraci e Giuseppe Facciotto. Una storia breve, simpatica e che riprende – come già detto – lo stile di storie fatte per Malachia, il gatto di Paperino.

Torna Orazio in “L’ingaggio di Nequizia” di Pier Giuseppe Giunta e Valerio Held che vede l’inventore alle prese con una situazione molto, molto particolare ma che non aggiunge niente di più al personaggio.

Piuma e Spada

Si conclude, con il suo terzo atto, “Le Maschere” di Andrea Malgeri. Cosa dire? Ho apprezzato la storia, perfettamente in tema con il periodo, che ci ha mostrato dei personaggi classici in vesti davvero particolari – che team up! -.

Chiaramente la storia non è questa epopea imperdibile ma è apprezzabile, sebbene avrei preferito dei colpi di scena più forti e delle soluzioni un po’ meno scontate, ma d’altronde fa bene quello che deve, ovvero divertire!