Topolino 3618 – Recensione

La primavera è arrivata, con i suoi colori e la sua energia. Riuscirà il numero 3618 di Topolino a rispecchiare le vibes del periodo?

La cover e il giallo

Quando arriva la primavera, si sa, arriva automaticamente il pesce d’aprile. Un settimanale come Topolino che tende a festeggiare – o ricordare – tutte questi “eventi” non poteva esimersi dalla celebrazione.

È Davide Cesarello con i colori di Mario Perrotta a regalarci una simpatica gag tra Paperino e i suoi nipotini, con un disegno bellissimo che trasmette sensazioni che il settimanale dovrebbe sempre dare ai lettori: allegria, spensieratezza e senso infinito di avventura.

In questo numero torna anche il classico giallo targato Disney e Panini Comics e, ovviamente, se c’è un giallo chi può essere il protagonista della storia? Topolino!

Da sempre le storie investigative di Topolino & co. sono state un elemento trainante del settimanale, tanto da avere collane separate con le storie più apprezzate del genere. È quindi, quello con le storie gialle, un appuntamento fisso a cui i lettori sono abituati. Non ci resta che scoprire di cosa dovrà occuparsi questa volta il nostro caro detective…

Le storie del 3618

Nuovo episodio di “Topolino in giallo” con “Mistero a quattro corde” scritta da Marco Bosco e disegnata da Carlo Limido. Arrivato a Pleasantville con la sua dolce metà – invitato dal suo vecchio amico Sammy – Topolino dovrà indagare su una sparizione e un caso decisamente… musicale.

Non posso dirvi di più, se non che in fin dei conti è la classica avventura di Topolino che i lettori più affezionati sicuramente apprezzeranno – come ho fatto – e che sicuramente diverte.

Con tutto un altro mood arriva “Paperino e il vestito ballerino” di Giovanni Eccher e Ottavio Panaro, storia che ho amato perché rispecchia ciò che per me deve essere una storia classica di Paperino: divertente e piena di guai. Ovviamente apprezzo tantissimo anche le altre versioni e storie alternative dello sfortunato papero ma, a volte, leggere queste storie semplici è davvero efficace.

Altro personaggio che adoro e che torna è “Newton Pitagorico e lo spauratore da brivido” di Augusto Macchetto e Mattia Surroz, storia che racconta l’ennesimo tentativo del piccolo genio di inventare qualcosa di incredibile e mai visto, con annesse conseguenze.

Il personaggio di Newton è per me incredibile e le sue storie sono sempre una gioia, capaci di divertire e di insegnare – tramite messaggi velati – a grandi e piccini.

Altre storie

Tornano Knut Naerum e Arild Mdithun con “Paperino, Jones e la gara dei burloni” con una nuova storia della serie “internazionali” che Panini sta pubblicando sul settimanale.

Chiude l’albo, ahimè, una storia su Topeo: “La biblioteca più grande della storia” di Sergio Cabella e Marco Palazzi. Possiamo discutere quanto volete sulla qualità della storia – che non è male – ma, come già detto diverse volte, questo tipo di storie non mi vanno proprio giù. Peccato!