Con DC All In la casa editrice americana entra in una nuova era e, con essa, porta con se una grossa novità: l’Universo Absolute. Dopo aver parlato di Absolute Batman, è il momento di Wonder Woman.
Universo Absolute
Se arrivate dall’articolo su Absolute Batman, sapete bene che il fumetto americano è spesso fondato su eventi importanti che sconvolgono gli Universi narrativi che siamo abituati a leggere ma, a volte, si spinge oltre.
Con il rilancio All In, DC Comics entra nell’era Absolute, con un Universo che fornisce un ottimo punto di partenza per i nuovi lettori e una visione completamente diversa degli eroi più amati.
Al momento, i primi ad aver subito questo trattamento sono coloro che formano La Trinità: Batman, Superman e Wonder Woman.
Il progetto – probabilmente nato per contrastare l’ondata Ultimate della Marvel – vede nuovi e vecchi autori prestarsi a cambiamenti storici, che sconvolgono lo status quo mischiando non poco le carte.
A scrivere e disegnare Absolute Wonder Woman ci sono rispettivamente Kelly Thompson e Hayden Sherman, il tutto supervisionato dall’ideatore dell’Universo Absolute: Scott Snyder.
Tuffiamoci allora in questa nuova era per la Principessa delle Amazzoni.
Absolute Wonder Woman
Anche per questa testata, i volumi (spillati) usciti in Italia sono due.
Fin dalle prime pagine, ci si rende conto che la Wonder Woman che andremo a conoscere da lì a poco sarà profondamente diversa quella che tutti conosciamo.
Cambiano anche – e soprattutto – le basi: Diana è l’ultima delle Amazzoni e non cresce a Themyscira, bensì all’Inferno.
Il non crescere a Themyscira ed essere l’ultima della sua specie porta Diana a crescere senza l’aiuto e l’amore delle sue sorelle, elemento fondamentale nella serie regolare.
In più, un’altra differenza sostanziale segna questa versione dell’eroina: il suo famoso lazo non viene chiamato la Perfezione Dorata come siamo abituati, bensì… beh, scopritelo voi!
La ragazza – lo si intravede fin dalla prima copertina – usa la magia e brandisce uno spadone magico in perfetto stile dark fantasy e, soprattutto, cavalca un cavallo scheletrico chiamato Pegaso.
Insomma, tutti elementi fortemente diversi dallo status classico di Diana e che a primo impatto mi hanno stupito positivamente.
Un po’ metal un po’ fantasy
La lettura dei primi due spillati di Absolute Wonder Woman è stata piacevole.
Diana è la protettrice del mondo degli uomini e sbarca a Gateway City per affrontare mostri giganti che sembrano usciti dai romanzi di Lovecraft.
L’Araldo – primo nemico del personaggio – oltre ad essere un mostruoso essere mai visto sulla Terra è il precursore di un pericolo più grande.
Allevata dalla maga Circe, non si ferma davanti a niente pur di fare ciò per cui – crede – di essere nata: proteggere il mondo degli umani.
Non solo Diana e i suoi mezzi sono cambiati, anche Steve Trevor – personaggio fondamentale dell’Universo classico – fa il suo esordio e lo fa in uno stile mai visto prima, facendoci capire ancora una volta quanto questa versione sia completamente alienata dai classici standard.
Tirando le somme, i primi due numeri di Absolute Wonder Woman sono una bomba: divertenti, scritti divinamente e disegnati con uno stile che si adatta perfettamente al contesto, segnano un nuovo inizio per questo straordinario personaggio.
Certo, la piega fantasy e l’utilizzo della magia potrebbero far storcere il naso ai puristi (ricordatevi che si parla di un Universo alternativo!) ma è innegabile che la qualità c’è ed è altissima.
Non resta che continuare a seguirla e tirare le somme più avanti.
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