Gli Incredibili X-Men 1 – Recensione della nuova serie sui mutanti

Dopo la lunga gestione prima di Jonathan Hickman e poi di Gerry Duggan, gli X-Men ripartono, risorgendo dalle ceneri.

C’era una volta Krakoa

Partita nell’ormai lontano (che strano dirlo…) 2019, l’era krakoana degli X-Men ideata da Jonathan Hickman è giunta al termine. Da House of X e Powers of X, serie che hanno gettato le basi per la nascita di quell’era, facendo arrivare gli X-Men a vivere proprio su Krakoa, fino alla guerra contro Orchis scoppiata durante il Gala Infernale, si è conclusa.

È passato così tanto tempo e così tante serie, sottoserie e miniserie che parlare di ciò che è successo durante l’era krakoana è davvero difficile. Partita bene e con spunti davvero interessanti, si è secondo me accartocciata su se stessa con tante, troppe serie e tanti, troppi eventi che sono stati raccontati male, portando soltanto confusione.

Ma, in ogni caso, l’era di Krakoa è stato definito uno dei cicli più importanti di sempre della storia a fumetti dei Mutanti e quindi per sostituirla c’era bisogno di un autore di tutto rispetto e in grande spolvero: Jed MacKay.

Risorgiamo insieme dalle ceneri e tuffiamoci nel nuovo rilancio dedicato agli Homo Superior!

Gli Incredibili X-Men

Scritta da Jed MacKay e disegnata da Ryan Stegman, la nuova serie sugli X-Men si presenta come un ritorno alle origini molto marcato, come a volersi liberare dello status krakoano ottenuto e che stava diventando oggettivamente pesante.

Sarà anche grazie al successo ottenuto dalla serie X-Men ’97 su Disney+ ma, almeno per il momento, le idee in Marvel sembrano piuttosto chiaro: ritorno al passato.

Ambientata dieci mesi dopo la battaglia contro Orchis, una nuova X-Squadra guidata da Ciclope è pronta a ritrovare il proprio posto nel mondo. Nonostante tanti X-Men siano sparsi in giro per il mondo, pronti a seguire Ciclope ci sono Bestia, Magneto, Psylocke, Kid Omega, Temper, Magik e Fenomeno.

Una squadra davvero insolita e “nuova”, con diverse personalità di spicco e altre meno quotate. Nonostante nel primo numero la parte action sia sempre marcata (stiamo pur sempre parlando di un fumetto di supereroi), MacKay ha voluto dividere la scena, introducendo la nuova base degli X-Men in Alaska.

Lì, Bestia accoglie Paula Robbins, capo della polizia, stupita dall’utilizzo da parte degli Homo Superior del grande impianto di produzione di sentinelle ormai abbandonato.

Nel frattempo, Ciclope e gli altri sono alla ricerca di Wolverine, pronti ad infiltrarsi in una vecchia base proprio di Orchis.

Un buon inizio…

Subentrare dopo una gestione così lunga, soprattutto se guidata da Jonathan Hickman è senza dubbio complesso, ma MacKay sembra aver optato un approccio semplice, lineare e… poco originale.

Ci sono gli X-Men in giro per il mondo a sconfiggere nemici, mutanti da salvare e una nuova cospirazione che trama contro di loro. Nulla di nuovo, insomma.

Capiamoci, il ritorno al passato e alle origini utilizzato dall’autore è un ottimo modo per introdurre ai nuovi lettori questi supereroi complessi e la storia si legge con piacere.

È chiaro però che per i lettori incalliti e fanatici degli X-Men, ritrovarsi dopo l’era krakoana un ritorno ad una semplicità così evidente, potrebbe sembrare un passo indietro.

Non resta che capire in che direzione andrà MacKay, come gestirà il team e in che modo intreccerà la storia con le future serie che arriveranno: Exceptional X-Men e X-Men.

Ah, vi ricordo che se siete davvero insaziabili, gli X-Men vi aspettano nell’Ultimate Universe!