Eccoci arrivati alla resa dei conti. Oz, Sofia, Vic e tutti gli altri sono pronti a dare spettacolo per l’ultima volta. Siete pronti a scoprire com’è l’ultima puntata di The Penguin?
Un passo indietro
Prima di procedere, vi avverto che questo articolo contiene spoiler su quanto successo nelle puntate precedenti di The Penguin (le recensioni le trovate qui) ma non sull’ultima. Questo perché per potervi raccontare a grandi linee questo atteso finale di stagione, è essenziale poter raccontare ciò che è successo prima senza freni.
Vi ricordo che la storia è ambientata due settimane dopo il finale di The Batman e parte, ovviamente, con una Gotham completamente distrutta dal piano dell’Enigmista e con la criminalità sotto shock per la morte di Carmine Falcone.
In tutto questo, il Pinguino (al secolo Oswald Cobblepot) ha in mente un piano ben preciso: è arrivato il momento di prendersi Gotham. Ed è proprio questo l’incipit della serie che parte a razzo con l’incontro tra Oz e Alberto Falcone, diventato capo del crimine dopo la morte del padre. Incontro che mostra apertamente il tono crudo e violento della narrazione e che porta alla morte di Alberto proprio per mano del Pinguino.
E, mentre Oz continua a giocare su diversi tavoli, giurando alla famiglia Maroni (rivale storica dei Falcone) di rivelare loro i piani della famiglia, entra in gioco Sofia Falcone, figlia di Carmine Falcone. È proprio Sofia a sospettare della presenza di una talpa nella sua famiglia e, quando il Pinguino tenta di portare la donna dalla sua parte, cercando di incastrare Johnny Viti, le cose non vanno come previsto e si ritrova ad incastrare la guardia del corpo di Sofia, Castillo.
Verso il finale
Alla luce di ciò, Sofia inizia a fidarsi di Oz dichiarando la sua intenzione di prendere in mano l’attività di famiglia e chiedendo una mano per uccidere Luca, il cugino di Carmine Falcone.
E, mentre il Pinguino e Sofia hanno iniziato a spacciare un nuovo tipo di droga, il Bliss, gli sceneggiatori hanno voluto raccontarci meglio il personaggio di Victor.
Cresciuto nel malfamato sobborgo di Crown Point, vede la sua famiglia morire durante l’attentato a Gotham da parte dell’Enigmista e, per sopravvivere, inizia a rubare.
Finito ad aiutare Oz per uno scherzo del destino, inizia a vedere i primi guadagni e, quando la sua fidanzata gli propone di fuggire dalla città per un futuro migliore sceglie, dopo un viaggio interiore non indifferente, di tornare dal Pinguino, salvandogli la vita da Sofia e dai Maroni.
Ferita e “sconfitta”, Sofia Falcone ripercorre il viaggio che l’ha portata a vedere sua mamma morta e uccisa da Carmine, suo padre, fino al suo arrivo ad Arkham incastrata proprio da quest’ultimo.
L’episodio incentrato sulla protagonista femminile della serie svela tanti retroscena sul personaggio, spingendo lo spettatore ad empatizzare con lei e a guardarla con occhi diversi, fino al finale dove, tornati nel presente, Sofia uccide tutta la sua famiglia escludendo Johnny Viti – che verrà ucciso in seguito – e cambia il suo cognome in Gigante, in onore di sua mamma.
La mamma
Oz continua la sua scalata al potere, ma costretto a fuggire a causa del fallito tentativo di uccisione di Sal Maroni, si ritrova a vivere con Vic e sua mamma a Crown Point, mentre Sal e Sofia si alleano per ucciderlo una volta per tutte.
Dopo aver ucciso Sal, Oz è convinto di avere nuovamente la situazione – e la droga – in mano, ma il tutto cambia nuovamente quando Sofia rapisce la madre, a cui il Pinguino è legato in maniera ossessiva. È proprio la mamma di Oz il personaggio centrale delle ultime puntate, con un flashback che ci mostra il suo passato e quello di un Oz brutale e crudele come sempre, capace di uccidere i suoi fratellini.
L’episodio 7 si conclude con l’esplosione del nascondiglio di Oz a Crown Point che, preso in ostaggio, dovrà confrontarsi con sua mamma e con Sofia, per l’ultima volta.
Il finale di stagione
Parlare del finale di una serie TV complessa come The Penguin, senza spoiler, è estremamente difficile.
Durante questo viaggio che ci ha accompagnato – e spero di avervi accompagnato anche io con le mie recensioni – è stato chiaro fin da subito che la qualità della serie toccava delle vette altissime, partendo dalla regia fino agli attori, con una fotografia e colonna sonora di livello assoluto. Per me, come già detto in precedenza, The Penguin è la miglior serie del 2024.
Per cui, ritengo abbastanza inutile elogiare per l’ennesima volta un prodotto che tutto il mondo ha e sta apprezzando. Credo sia giusto, invece, parlare di ciò che la serie mi ha lasciato.
L’ultima puntata di The Penguin è crudele e colpisce dritto lo spettatore in più punti, non risparmiando nessun personaggio dalla resa dei conti. Tutto sale a galla e tutti si ritrovano messi a “nudo” davanti alla verità e all’evidenza.
Ancora una volta, gli sceneggiatori scavano nel profondo e, grazie anche a dei colpi di scena incredibili, torturano lo spettatore e giocano con i suoi sentimenti, prima facendolo esaltare e sussultare, poi distruggendolo pian piano, lasciandolo con un dolore ed un senso di rabbia difficile da sopprimere in poco tempo.
Non ci sono vincitori e, anche se qualcuno potrebbe essere uscito meno distrutto dallo scontro, ha comunque pagato un prezzo che ci fa capire ancora una volta quanto facciano schifo i criminali e quanto, alla fine, questa vita non paga.
Ma non temente, non è ancora finita del tutto, perché la vendetta sta arrivando.
Il verdetto finale
Con il finale di stagione The Penguin si conferma la miglior serie del 2024, capace di far emozionare lo spettatore e di farlo soffrire, dimostrandosi una serie perfetta anche per chi è nuovo nel mondo spietato di Gotham. Da vedere a qualsiasi costo.
PRO
- Gangster puro
- Colpi di scena e approfondimenti dei personaggi sono mixati perfettamente
- Visivamente impressionante
- Attori perfetti
- Fa emozionare e fa soffrire
- La miglior serie mai fatta su un villan dei fumetti
CONTRO
- A volte racconta qualcosa di già visto
The Penguin è disponibile interamente su Sky e NowTV.