Il pittore John Van Fleet dipinge delle storie che Panini pubblica in un unico volume da 272 pagine. Scopriamolo insieme.
John Van Fleet
John Van Fleet è un artista e illustratore contemporaneo americano noto per il suo lavoro nel mondo dei fumetti, videogiochi e cinema. Non è un pittore tradizionale, anzi, è riconosciuto per il suo utilizzo di tecniche digitali miste che combinano illustrazione, pittura e fotografia.
I suoi disegni e la sua arte in generale sono caratterizzati da un’atmosfera cupa e surreale, con grande gioco di luci e ombre. Nel corso della sua carriera, Van Fleet ha lavorato per DC Comics e Marvel Comics, contribuendo a storie di supereroi giganteschi come Batman o gli X-Men.
Il suo tratto distintivo è sicuramente l’abilità di fondere il mondo reale con elementi fantastici e gotici, creando immagini che sembrano uscite da un sogno o da un incubo.
Questa abilità esplode quando l’autore lavora con il mondo del Cavaliere Oscuro: se non avete mai letto nulla di Batman o conoscete poco il personaggio – male, ma si può sempre rimediare e ho scritto qui una guida per iniziare -, sappiate che l’oscura e marcia Gotham si sposa perfettamente con l’autore che, con l’aiuto di alcuni ottimi sceneggiatori, ha dato vita a storie incredibili.
Tra gotico e surrealismo…
Con lo sceneggiatore e scrittore Chuck Dixon, Van Fleet pubblica nel 1999 “Batman The Chalice” e nel 2001-2002, “Batman The Ankh“.
Entrambe le storie – come il titolo sottolinea -, parlano di mitologia e miti. La prima è una graphic novel che esplora la leggenda del Sacro Graal all’interno dell’universo di Batman: Bruce Wayne scopre di essere l’ultimo discendente di una lunga dinastia legata proprio al Graal, il calice che secondo la storia tramandata è stato utilizzato durante l’Ultima Cena.
Quando il calice arriva a Gotham, diversi gruppi e organizzazioni criminali cercano di impossessarsene per ottenere il potere che questo artefatto, sempre secondo la leggenda, conferisce a chi lo possiede. Da due autori del genere e dalle tematiche trattate, potete ben intuire che la storia è gotica, piena zeppa di mistero e miticismo che John Van Fleet riesce a far esplodere grazie al suo stile visivo e alle sue illustrazioni ricche di giochi di luci e ombre che rendono questa storia di Batman, insieme alla sua psicologia sempre tormentata, unica nel suo genere.
Miniserie in due parti, “Batman: The Ankh” è una storia che tratta profondamente la mitologia egizia, più precisamente l’entità immortale Re Smenkhare, antico faraone che cerca di riprendere il suo potere e conquistare l’immortale rubando la vitalità dalle comune persone.
Il faraone utilizza l’Ankh, un antico simbolo egizio associato alla vita eterna per controllare e manipolare le persone e metterà in difficoltà Batman che, completamente al suo opposto, lo fronteggerà con la sua avanzata tecnologia.
Non c’è bisogno di sottolinearlo ma, anche qui, Van Fleet rende perfettamente – con tavole, lasciatemelo dire, davvero da far perdere il fiato – il conflitto tra il razionalismo scientifico di Bruce e il soprannaturale.
…fino all’ambientalismo
Dopo il grande successo delle storie sopra citate, nel 2004, insieme ad Ann Nocenti, John Van Fleet realizza un’opera intitolata “Batman/Poison Ivy: Cast Shadows“. Trattasi di una graphic novel che esplora i temi della moralità e, soprattutto, dell’ambientalismo, con un attenzione forte al lato oscuro della natura umana.
In “Cast Shadows”, Batman si trova a indagare su una serie di omicidi che coinvolgono figure prominenti di Gotham City. Gli indizi lo portano a sospettare di Poison Ivy (Pamela Isley), che sembra essere coinvolta in qualche modo. Tuttavia, la storia si addentra in temi molto più complessi, ponendo domande profonde sull’etica, la vendetta e la redenzione.
Poison Ivy, in questa storia, non è il classico villain unidimensionale; è una figura profondamente ambigua. La sua ossessione per la natura e la sua battaglia contro la corruzione industriale di Gotham la rendono una figura quasi tragica. Ivy viene rappresentata come qualcuno che cerca di proteggere la natura, ma i suoi metodi radicali e violenti la portano inevitabilmente a scontrarsi con Batman.
John Van Fleet da vita a questa storia con il suo stile digitale misto, caratterizzato da una qualità cinematografica e immersiva. Il suo uso di tecniche digitali, insieme a un gioco sapiente di luci e ombre, conferisce all’opera un’atmosfera misteriosa e inquietante. Gotham City, come al solito nelle opere di Van Fleet, è una metropoli oscura e gotica, quasi un personaggio a sé stante, con edifici imponenti e ombre minacciose.
L’edizione Panini
Queste storie vengono tutte racchiuse in una, gran bella edizione, targata Panini DC Italia. Il volume unico conta 272 pagine ed è un cartonato in formato 17 x 26.
Con un buon editoriale e un’ottima fattura generale del volume, se cercate un modo per recuperare le meravigliose storie nate dalle magiche mani di John Van Fleet, è il momento – ed il modo – giusto per farlo. Non ve ne pentirete, fidatevi.
Il Batman di John Van Fleet è un’opera d’arte. L’autore riesce a portare il Crociato Incappucciato in una dimensione mistica completamente nuova, trattando temi importanti e delicati. Da avere a tutti i costi.
PRO ♥
- Le storie sono scritte bene
- Esplora il miticismo
- I disegni di John Van Fleet valgono da soli l’acquisto
CONTRO 💔
- La storia su Poison Ivy, sebbene tratti temi interessanti, risulta in alcuni punti già vista