Dopo aver pubblicato la guida alla lettura dell’Ultimante Universe della Marvel e dopo aver parlato di due delle tre testate regolari attuali, quali Ultimate Spider-Man e Ultimate X-Men, ne mancava soltanto una all’appello.
Arrivata in Italia al terzo numero, edita come sempre da Panini, Ultimate Black Panther è scritta da Bryan Hill e disegnata dall’italiano Stefano Caselli.
Come sempre, in questa recensione non ci saranno spoiler ma soltanto pareri puramente personali.
Un nuovo esordio
È la prima volta in assoluto che vediamo Pantera Nera in questo universo. Probabilmente, il suo arrivo è dovuto anche alla popolarità che il personaggio ha acquisito con l’MCU con la sua controparte cinematografica prematuramente venuta a mancare, Chadwick Boseman.
Considerando che tutte le testate sono in qualche modo collegate, anche qui la versione malvagia di Mister Fantastic su Terra-1610 è nota come il Creatore. È stato lui ad impedire l’avvento dei super eroi nell’Ultimate Universe e, per governare questo mondo, ha posto dei criminali a capo di ogni regione.
A dominare l’Africa ci sono Ra e Khonshu, versione alternative e malvagie di Moon Knight. Il dominio dell’Africa però si ferma nel Wakanda, dove T’Challa, in arte Pantera Nera, cerca di governare e difendere il suo territorio nel miglior modo possibile.
A dare supporto al nostro eroe tanti comprimari, come la sua compagna Okoye, sua sorella Shuri e così via, tutti con il loro scopo e con qualche asso nella manica che sicuramente verrà svelato più avanti.
Ultimate ma non troppo
Ci sono tante cose da poter dire su questi primi tre numeri di Ultimate Black Panther, ma il rischio di finire a fare spoiler è elevato. Personalmente, ho trovato il personaggio scritto da Bryan Hill molto simile al T’Challa dell’MCU. Più che un vero e proprio personaggio “alternativo” e diverso dai soliti canoni, il Black Panther che troverete su queste pagine sembra una trasposizione a fumetti dei film.
Capiamoci, ovviamente ci sono i riferimenti a tutto ciò che succede intorno all’Universo creato da Hickman, ma sfogliando le pagine l’effetto novità – a differenza di Spider-Man e degli X-Men – è quasi nullo.
Senza questi riferimenti, la sensazione che si prova è quella di avere tra le mani un albo normale di una serie di Black Panther, in piena continuity Marvel. Seguendo il filone delle altre testate decisamente più interessanti, era lecito aspettarsi di più.
Il Wakanda disegnato
Ciò che stupisce appieno sono invece le tavole meravigliose di Stefano Caselli che porta a casa degli ottimi risultati sia dal punto di vista dei luoghi del Wakanda, sia dal punto di vista della tuta ultra moderna di Pantera Nera. Anche i combattimenti sono resi bene e, nonostante la loro forte dinamicità e il caos che spesso si genera nelle battaglie, l’autore romano riesce sempre a far capire perfettamente ciò che sta succedendo.
Ultimate Black Panther non è un brutto fumetto – tra le altre cose lo scrittore ha dichiarato che ha preso spunto da Dune e da Game of Thrones -, è semplicemente un’opera che non segue troppo il filone Ultimate e che invece, sembra più fatta per i fan dell’universo cinematografico che magari coglieranno il momento e si avvicineranno ai fumetti. D’altronde, alla Marvel interessa prima di tutto una cosa: vendere.
Il fumetto scritto da Hill è un fumetto che si può definire normale. Non appartiene troppo all’idea di Ultimate Universe come le altre testate e, sebbene degli ottimi disegni e una trama tutto sommato carina, non è ciò che si aspetta da un rilancio che dovrebbe avere un impatto completamente diverso.
PRO
- La trama è carina
- I disegni sono ottimi
- Perfetto per i neofiti e per gli appassionati dell’MCU
CONTRO
- Non stravolge il personaggio come dovrebbe
- Sembra un fumetto della classica continuity Marvel
- Difficile preferirlo ad altre testate di personaggi più importanti
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