Ci sono voluti sette anni di realizzazione e di sviluppo ma finalmente la creatura di Ninja Theory, in esclusiva per Xbox Series X|S e PC è finalmente tra le nostre mani.
Disponibile su Gamepass o acquistabile soltanto in versione digitale, se siete nel mondo dei videogiochi da un po’ e avete già giocato il primo capitolo, sapete già cosa aspettarvi da questa seconda parte.
Se invece non avete mai giocato il primo capitolo (correte a farlo), benvenuti nella mente di Senua e benvenuti in un videogioco completamente fuori dai classici schemi.
Una trama incredibile…
Faccio subito una premessa, per riuscire a giocare al massimo e capire bene questo Hellblade 2, non è necessario giocare al primo capitolo ma, se voleste comunque un’infarinatura generale, il team di sviluppo ha ben pensato di inserire un ottimo video riassuntivo di ciò che è stato Hellblade fino ad ora.
La trama di questo secondo capitolo è molto diversa dal primo. Senua si ritrova come schiava nell’Islanda del decimo secolo ma, questa volta non sarà sola. Il primo Hellblade era fondamentalmente un viaggio introspettivo all’interno della mente della nostra protagonista, in lotta costante con la psicosi. Le voci all’interno della sua testa ci sono ancora – e ci accompagneranno per tutto il viaggio – ma questa volta, Ninja Theory ha voluto creare un mondo vivo, con dei paesaggi straordinari che varieranno molto nel corso della nostra avventura.
Senua si troverà in una lotta contro dei giganti che stanno devastando la terra e che stanno pian piano estinguendo le diverse popolazioni che abitano lì. I temi trattati non si fermano alla “banale” lotta contro i giganti ma, nel corso dell’avventura, spazieranno tra schiavitù, voglia di sopravvivenza, stabilità mentale e sacrificio.
Accompagnati da un paio di personaggi – con cui impareremo ad empatizzare nel corso della storia – il viaggio sarà ricco di battaglie sanguinose e sarà spesso difficile capire cosa sta accadendo davvero e quanto è solo nella testa di Senua.
Ciò che resta senza dubbio è l’attenzione maniacale che il team di sviluppo ha avuto nei confronti dell’Islanda, con le sue tradizioni e le sue mitologie leggendarie.
…un gameplay non troppo vario
Come detto in precedenza, se avete già giocato al primo capitolo, da questo Hellblade 2 non vi aspetterete di certo un’innovazione totale nel gameplay. Se invece vi approcciate per la prima volta a questa saga, non aspettatevi un gameplay action con combattimenti, pozioni e magie varie.
Se la trama si discosta dal primo capitolo – lasciando comunque l’analisi della psicosi centrale – il gameplay e il modo di approcciare al mondo che ci circonda è rimasto lo stesso. Si può definire un’avventura grafica, un road trip o un “walking simulator“, perché si cammina tanto, tantissimo e il gioco è praticamente un gigantesco corridoio all’aperto (ma tranquilli, di sezioni al chiuso ce ne sono) dove si passa la maggior parte del tempo a guardare i paesaggi mozzafiato, ad ascoltare le perenni voci nella testa di Senua, a risolvere qualche enigma e scoprire qualche piccolo segreto.
I segreti sono perlopiù ambientali. Con la capacità di Senua di “concentrarsi” è possibile creare dei simboli che permettono di andare avanti, interagire con dei sentieri che sembravano chiusi e, andando più avanti nel gioco, alterare l’ambiente che ci circonda.
I combattimenti ci sono e sono anche spettacolari, ma sono comunque semplici, con la possibilità di attaccare in maniera leggera o pesante e di schivare. I nemici non sono in giro come si vedrebbe normalmente in un gioco open world ma sono completamente scriptati per uscire al momento giusto. Una volta imparate le mosse dei nemici – che sostanzialmente si ripetono – il combattimento si riduce tutto in uno schiva e contrattacca, con la possibilità di utilizzare la “concentrazione” per rallentare il tempo.
Tecnicamente straordinario
Sul fronte tecnico, Hellblade 2 è qualcosa di mai visto. Non posso parlarvi della versione PC, poiché l’ho giocato su Xbox Series X, ma vi garantisco che su console una resa dei dettagli e di un’illuminazione così non si era mai vista.
Su console gira a 30 FPS in 4K dinamico e queste impostazioni non possono essere cambiate. Il gioco gira solo nella modalità grafica e non possiamo in nessun modo aumentare gli FPS che restano comunque stabili, soltanto in un paio di occasioni ho avuto dei leggerissimi cali ma che non vanno assolutamente a dar fastidio all’esperienza generale.
Con delle animazioni facciali fuori di testa, con dei dettagli nei combattimenti e nell’ambiente che sembrano letteralmente delle foto e dei video girati in Islanda, l’opera di Ninja Theory ha settato il nuovo punto di riferimento per il fotorealismo nei videogiochi.
Complici una totale assenza di interfaccia e un’audio totalmente immersivo (il gioco va assolutamente giocato con le cuffie) l’esperienza con Hellblade 2 vi resterà impressa nella mente per un po’. Staccate completamente dal vostro mondo e immergetevi nell’Islanda e nella mente di Senua, in una storia ricca di rabbia, di sangue ma in fondo anche di speranza.
Gli unici difetti che ho riscontrato sono la poca varietà di enigmi, una volta capito il meccanismo infatti risultano essere molto facili e l’assenza di una reale innovazione in termini di combattimento.
Voto 9/10
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